Son tutti creativi col cervello degli altri

Come GRUPPO/input avevamo deciso di inserire all’interno del sito un blog per raccontare aneddoti e curiosità maturate in oltre trent’anni di lavoro.
Serviva un’idea, uno spunto all’altezza della situazione, un titolo che rappresentasse al meglio i contenuti che volevamo inserire all’interno.
L’ultima gara a cui abbiamo partecipato è stato illuminante.
Premetto che le gare sono sempre state il mio cruccio personale fin da quando ero vicepresidente UNICOM. L’idea che venga universalmente riconosciuto il poter sfruttare il lavoro delle agenzie di comunicazione e non venga messo in pratica il concetto fondamentale alla base di ogni impresa: ovvero che il lavoro ha diritto di essere retribuito, mi ha sempre fatto inorridire, così come assistere ad ogni forma di “aggiramento” dell’ostacolo che oltre ad essere diventata pratica comune, da maggior fastidio, specie per quelle aziende che si fanno vanto di operare con certificazioni etiche e di sostenibilità.

Alcuni anni fa la nostra agenzia tu la prima a inserire, all’interno del preventivo di una gara, una cifra aggiuntiva da destinare alle agenzie perdenti come rimborso spese, nel caso avessimo vinto. Ovviamente perdemmo perché risultammo evidentemente fuori budget, ma la cosa fece molto scalpore tra le agenzie.

Se da quel momento l’avessimo fatto tutti, la richiesta di partecipazione gratuita alle agenzie sarebbe comunque finita e le aziende private o il settore pubblico avrebbero smesso di invitare decine di agenzie con richieste sempre più numerose di elaborati creativi senza il minimo rimborso.

Poi come sempre succede in Italia, dopo tanto fumo, il bisogno di partecipare per poter sperare comunque in un fatturato, specie in un momento di grande crisi del nostro settore, ha fatto scemare tutto l’entusiasmo iniziale.

Così abbiamo scelto di non partecipare più alle gare, se non per i clienti già in portafoglio.

L’ultima su cui abbiamo lavorato era una gara social per un centro commerciale.

In gare del genere il budget si riduce a ogni nuova consultazione (nonostante le richieste aumentino tutte le volte) perché l’attività sui social network per tutti i centri commerciali e per tutte le società di gestione, indipendentemente dalle ore lavoro necessarie per realizzare il materiale, può risolversi generalmente con il risultato di due like a post (e pensare che con una famiglia di sette persone potrei garantire altrettanti like pubblicando qualsiasi immagine) come dimostrano questi esempi presi a caso nella stessa giornata.

Bene in quest’ultima gara sull’attività social, per un Centro Commerciale è stato chiesto espressamente nel brief di indicare le strategie creative per il rilancio del centro sui social network e, con grande stupore, volete sapere chi ha vinto la gara?
La divisione digital interna della società di gestione!
Ovviamente non l’abbiamo saputo in fase di brief perché ci saremmo subito ritirati, mentre così abbiamo contribuito a dare un bel po’ di idee a un team che evidentemente faticava a maturarne di proprie.
Però almeno abbiamo ottenuto il titolo di questo blog: “sono tutti creativi col cervello degli altri”.

Pietro Saitta